May 2015 - Lonestar Time
Le prime note della canzone che dà il titolo a questo disco, gli arpeggi di chitarra acustica, la fisarmonica, le ‘pennate’ di steel, i violini, ci portano lungo il mitico e mai troppo celebrato border tra States e Messico, luogo della mente e del cuore. L’apertura di questo “Ways And Needs Of A Night Horse” è ancora più apprezzabile se si pensa che la band in questione, i Point Quiet, proviene dall’Olanda, terra in cui l’amore per i suoni americani delle radici vanta molti epigoni. Questo lavoro, il terzo dal 2007, anno di formazione di questo quintetto, celebra con grande bravura ed intensità i suoni tra country e folk con un tipico feeling texano. Joe Ely e Butch Hancock tra gli altri sono riferimenti chiari, così come, nelle puntate più vicine alle atmosfere ‘mexican’, i Calexico e buona parte del movimento alternative country. “Run All You Want” mostra ancora una pienezza di suono veramente di rilievo, “Told” ha sensibilità country/folk con tonalità però decisamente contemporanee, coinvolgente per passione e sofferenza. Le storie raccontate mostrano spesso il lato più passionale della vita, le speranze, le disillusioni, l’agrodolce di ogni esperienza vissuta. “The West Wind” con i suoi violini, il banjo appena accennato, il cantato evocativo si candida come un altro dei momenti migliori, così come “Threnody”, introdotto da un’armonica che ricorda uno struggente lamento di abbandono, “Bright As City Lights” con mandolino e armonica ancora duettare, l’evocativa e cinematografica “Horses”, ballata dai toni classici, desertica e secca e la conclusiva “Maneras y Necessidades”, inevitabilmente e inequivocabilmente messicana, quasi come un ‘outtake’ dei Calexico. Una seconda parte di album che nobilita e fa crescere enormemente questo terzo e certamente più brillante lavoro dei Point Quiet, band che merita attenzione e considerazione.
(Remo Ricaldone)